Ellison Jr. rivoluziona Hollywood: da Skydance a Paramount, ora guarda a Warner Bros. Discovery

Vuole fondere i muscoli creativi di Hollywood con la potenza tecnologica della Silicon Valley. Ha dalla sua i soldi di famiglia e rapporti politici influenti: David Ellison, figlio di Larry, fondatore di Oracle ( da poco in top alla classifica come uomo piu ricco al mondo ), è oggi uno dei protagonisti più ambiziosi dell’industria dell’intrattenimento globale. Dopo aver completato la fusione da 8 miliardi di dollari tra la sua Skydance Media e Paramount Global, Ellison guarda ancora più in alto: l’acquisizione di Warner Bros Discovery, un’operazione da 33 miliardi di dollari che potrebbe creare la seconda maggior concentrazione di studi cinematografici e reti televisive al mondo dopo Disney.

Dall’acrobazia al cinema

Nato e cresciuto nella Silicon Valley, David Ellison aveva inizialmente un destino diverso da quello già scritto nel codice genetico del padre miliardario. A 13 anni era già pilota, a 16 praticava volo acrobatico. Poi la passione per il cinema: frequenta la University of Southern California, ma abbandona gli studi per fondare Skydance, scegliendo un nome che richiama il mondo degli stuntmen del cielo.
Il suo primo film, Flyboys, è un insuccesso. Ma la svolta arriva nel 2010 con Il Grinta dei fratelli Coen, realizzato insieme a Paramount e candidato a dieci Oscar. Da lì, Ellison diventa partner strategico dei grandi franchise hollywoodiani: Star Trek, World War Z, Transformers e soprattutto la collaborazione con Tom Cruise per Mission Impossible e Top Gun: Maverick.

La fusione con Paramount

Mentre Shari Redstone, erede di Sumner e proprietaria di Paramount, faticava a tenere in vita un impero mediatico in crisi, Ellison ha colto l’occasione. Nel luglio 2024 ha stretto l’accordo da 8 miliardi di dollari per acquisire controlli e rilanciare Paramount, puntando sul cinema spettacolare e sul marchio di franchise capaci di dominare il box office mondiale.
Il padre Larry ha sostenuto l’operazione con la sua enorme disponibilità finanziaria e con una solida rete di rapporti legata al mondo politico statunitense, dove la vicinanza a Donald Trump si è rivelata decisiva per superare gli ostacoli regolatori.

Hollywood incontra la Silicon Valley

La vera rivoluzione di David Ellison, però, non è solo industriale ma tecnologica. L’obiettivo è trasformare Skydance-Paramount in un gruppo ibrido capace di integrare creatività, distribuzione e intelligenza artificiale.

Tre i pilastri della strategia:

• Analisi in tempo reale dei dati: lettura immediata delle preferenze del pubblico per ottimizzare contenuti e marketing.
• Streaming digitale potenziato: distribuzione più efficiente a livello globale, con maggiore personalizzazione.
• Automazione dei processi produttivi: riduzione drastica dei costi grazie ad AI e cloud computing, modelli che Hollywood ha fin qui contrastato con lunghi scioperi sindacali.

In questo, la spinta tecnologica di Oracle rimane cruciale: i servizi cloud e gli algoritmi sviluppati dall’azienda del padre, già leader nel settore AI, rappresentano l’asse portante sul quale costruire il futuro impero mediatico.

Politica e media: un equilibrio fragile

Il percorso di Ellison si intreccia inevitabilmente con la politica. Per ottenere il via libera alla fusione Paramount, Skydance ha dovuto rivedere la linea editoriale di CBS, orientandola verso posizioni meno progressiste e nominando figure vicine a Trump, come Ken Weinstein all’interno del network. Perfino l’ipotesi di integrare The Free Press di Bari Weiss, nata da una rottura con il New York Times, riflette questa svolta conservatrice.
Se l’acquisizione di Warner Bros Discovery dovesse andare in porto, anche CNN e HBO potrebbero subire cambiamenti simili, rafforzando l’impatto politico di Ellison Jr. e consolidando un’alleanza tra Hollywood e Silicon Valley orientata verso il potere federale.

Un impero tra fantasia e algoritmi

Parallelamente, sul piano creativo, Ellison promette di rilanciare i grandi miti Paramount: nuove serie di Star Trek, il ritorno dei Transformers, nuovi capitoli di Top Gun e altre saghe spettacolari. Hollywood, però, non sarà più quella di prima: la mano invisibile dell’intelligenza artificiale peserà sulle decisioni artistiche tanto quanto quelle economiche.

Il figlio del magnate di Oracle non si limita a cavalcare l’eredità paterna: costruisce un modello di conglomerato che mira a fondere immaginazione e numeri, spettacolo e tecnologia, vecchi media e nuove piattaforme.
Un progetto talmente ambizioso da ridisegnare i confini dell’intrattenimento mondiale – e, forse, anche quelli della politica americana.

A cura della redazione di ONOFF MAG  

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